Concerto Quartetto Effe

Effe string quartet concert and presentation of the book “la TV che mi piace” by

Alessandra Comazzi

Program:

W. A. Mozart, Divertimento in D K136

Tchaikovski, Suite from “the Nutcracker”

G. Bizet, Selection from “Carmen “

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Journalist and TV critic to “La Stampa” ( from 1990 ) , from ’93 is responsible for TV & TV address book, Alessandra Comazzi founded “Turin Seven” and she is president of the “Association Stampa Subalpina” , freelance Group Subalpina . Scholar of the media , she teaches Analysis and Critique of television at the Faculty of Letters of Turin .

Following her review:

“Ho visto all’ opera il Quartetto Effe in una serata particolare, organizzata nel cortile di un antico palazzo torinese da Sharon Baghai, antiquario e mercante cosmopolita che offre, in quello stesso cortile, il suo raffinatissimo e coloratissimo bazar, una gioia per gli occhi: tappeti, stole, velluti, sete, gioielli afghani, tibetani, certo strani. Durante il Salone del libro, ecco la rassegna “Libri in musica”, un autore parla del suo libro e un musicista suona. Io ho avuto l’onore e la fortuna di essere abbinata al Quartetto Effe.
Di mestiere faccio il critico televisivo, e il mio libro parla di televisione. Purtroppo la televisione non tratta bene la musica, e mi sentivo quasi in soggezione a dover interrompere il loro concerto parlando del Festival di Sanremo o di X Factor. Ma, ancora una volta, le note hanno fatto la magia.
Le note, ma non soltanto: anche la grande bravura esecutiva delle musiciste, e la loro intelligenza nello scegliere il repertorio. E’ importante considerare il contesto, e l’hanno fatto. Così, all’inizio, ecco il Divertimento in D Major KV136 di Mozart: meraviglioso per tutti, pure per chi non lo dovesse conoscere. Poi, ecco Ciaikovski, che tante idee ha prestato alla pubblicità tv, con la Suite dallo Schiaccianoci. Poi ancora Bizet, Suite dalla popolarissima Carmen.
Il pubblico era estasiato, attentissimo, pendeva dagli archetti delle Effe. Che sono giovani, belle, alte e con il fisico da velina, se mi posso permettere. Era un pubblico che magari non sapeva che non si applaude tra un movimento e l’altro, ma le quattro sorridevano, prendendo per il verso giusto quella testimonianza di apprezzamento, anche se fuori luogo. Pure questa è una prova di grande intelligenza, che, unita all’ abilità nell’ esecuzione, alla sensibilità di interpretazione, porterà lontano queste musiciste. Alla fine, bis con «La vita è bella» di Nicola Piovani: con la musica, è ancora più bella. Grazie, caro Quartetto Effe, per avercelo ricordato.”